Il diritto al risarcimento dei danni è l’istituto giuridico che tutela chi ha subito un pregiudizio ingiusto a causa del comportamento illecito o negligente di un’altra persona, garantendo il ripristino — per quanto possibile — della situazione precedente al danno.
Questo ambito, cardine del diritto civile, si fonda sul principio generale sancito dall’articolo 2043 del Codice Civile: “Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.”
Il risarcimento può riguardare sia danni patrimoniali, come la perdita economica o il mancato guadagno, sia danni non patrimoniali, che comprendono il danno morale, biologico ed esistenziale, riconoscendo la lesione di valori personali e relazionali.
Un aspetto fondamentale del diritto al risarcimento è l’accertamento del nesso di causalità tra la condotta illecita e il danno subito, nonché la determinazione dell’entità del pregiudizio, che deve essere provata e quantificata secondo criteri equi e oggettivi.
Questo ramo del diritto mira a garantire equilibrio e giustizia nei rapporti sociali, responsabilizzando chi arreca danno e offrendo tutela effettiva a chi lo subisce, in una prospettiva di solidarietà e di rispetto della persona.